La pipa Brandy prende il nome dal bicchiere dove si gusta il celebre distillato. Un bicchiere largo, che serve a cullare e riscaldare il suo contenuto.
Non c’è descrizione migliore per questa pipa, larga, ‘palmare’, che accoglie il tabacco restituendo una fumata comoda, da poltrona e camino.
Una pipa che richiede quindi un suo tempo particolare. Sebbene non pesante, è pigra, non ama essere portata a spasso, detesta le scomodità del viaggio, le folate di vento nel fornello che le scompigliano la cenere.
Il suo posto è vicino a quel libro grosso e a quel bel bicchiere che ti guardano per tutta la settimana da quell’angolo in cui li hai relegati la domenica precedente, l’angolo che riservi per i momenti di più assoluto riposo.
Ecco quindi la ‘carta d’identità’ di questa pipa Brandy artigianale:
A: 132 mm B: 43 mm C: 30 mm D: 20 mm E: 38 mm Peso: 30 g Radica Calabrese Extra extra Bocchino Metacrilato corno
Trovo stupenda l’idea della carta d’identità sicuramente mi troverà d’accordo l’artista che se pur vero la meditazione nasce dal contenuto del libro e del tabacco nella pipa ma il desiderio sorge innanzitutto dalla forma del libro e della pipa che davvero attira la proverò tra le mani per una recensione
Pio